Il motore Boxer, facciamo chiarezza
Piccolo appunto tecnico riguardante l’architettura del motore delle nostre Regine a quattro ruote.
Come ben noto, le vetture Lancia a cui questa associazione è rispettosamente dedicata (Flavia, 2000 e Gamma in tutte le loro declinazioni) sono propulse da un motore anteriore a quattro cilindri Boxer. La prima versione del propulsore in questione fu progettata dall’ingegnere Antonio Fessia ed impiegata sulla Lancia Flavia, mentre l’evoluzione di questo, con distribuzione monoalbero a camme in testa per bancata, è un progetto degli ingegneri Zaccone Minà e Camuffo ed equipaggiò la Lancia Gamma.
Tuttavia, l’architettura in questione, data la disposizione dei cilindri su due bancate contrapposte a 180° tra loro, viene spesso confusa con l’architettura a V di 180°. Infatti, entrambe le architetture sono caratterizzate da cilindri contrapposti, ma tra le due la differenza è sostanziale.
Nei motori con cilindri a V di 180°, come tutti i motori con cilindri a V, le teste delle bielle di due cilindri contrapposti sono montate sullo stesso perno di biella dell’albero motore.
Al contrario, nei motori boxer, le teste delle bielle di due cilindri contrapposti sono montati su due diversi perni di biella, ovvero ogni biella è accoppiata ad una sua manovella.
Da ciò si deduce che i motori boxer, contrariamente ai motori a V di 180°, sono naturalmente equilibrati. Infatti, il moto dei pistoni nella stessa direzione, ma in verso opposto (da cui il nome dell’architettura, in quanto il movimento dei pistoni ricorda le movenze di un pugile) fa in modo che le forze di inerzia alternative si auto-bilancino, evitando l’impiego di alberi contro-rotanti di equilibratura a tutto vantaggio della leggerezza e della compattezza del gruppo motopropulsore.
Questo articolo ha un commento
Complimenti ing Frasci.